Brexit fa paura: economia inglese comincia a traballare
LONDRA (WSI) – Londra attira sempre meno gli europei in cerca di lavoro e ciò si riflette anche sul mercato immobiliare. Su tutto pesano i timori per la Brexit. A dirlo un report del think tank Centre for London, pubblicato da Reteurs.
“Nonostante un tasso di disoccupazione sui minimi da oltre 25 anni al 5,5%, la creazione di posti di lavoro è rallentata e il numero di registrazioni fiscali di lavoratori stranieri è sceso del 15% rispetto a un anno prima. “Mentre nessuno sa come andrà a finire la Brexit, questa analisi suggerisce che l’economia di Londra sta iniziando a traballare”, dice il direttore del think tank Ben Rogers.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.