Brexit: Londra resta il centro finanziario più attraente al mondo
Brexit o no, Londra resta il cuore finanziario del pianeta: lo attesta il survey Z/Yen global financial centres index, che analizza l’appeal di 92 centri finanziari mondiali. La City resta al numero uno, con un calo di soli due punti quest’anno, il calo più contenuto fra tutti i centri della top ten. New York, l’altro colosso della classifica, è arretrata molto di più per via delle incognite sul libero commercio poste dalla presidenza Trump: un calo di 24 punti (il maggiore della top15). E Milano? Con una crescita di 22 punti Piazza Affari risale due posizioni, ma ancora lontanissima dalle grandi: 54esima dopo Riga (Lettonia).
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.