Brexit, Monti: “bellissimo risultato riuscire a distruggere il proprio Paese”
E se lo scenario Brexit fosse una speranza? A pensarla così è l’ex presidente del Consiglio e due volte Commissario Ue per l’Italia Mario Monti, che era stato ampiamente critico nei confronti dello stesso referendum giorni fa.
A suo avvisuto, tuttavia, il Brexit può rappresentare anche “una giornata di grande speranza per l’Europa” se “il risultato disastroso del premier dimissionario Gb David Cameron che ha reso possibile la disgregazione non solo dell’Europa ma anche del suo stesso Paese porrà fine ai giochetti con l’Europa a fini interni di politici e partiti in tutti i Paesi, e aprirà una stagione di responsabilità in cui gli errori commessi si pagano”.
Parlando in un’intervista a Rainews 24:
“E’ una giornata di grande speranza per l’Europa. In tutti questi anni la Ue è stata penalizzata perchè nel rapporto fra politiche nazionali ed europee c’è stata sempre meno serietà: i politici hanno giocato con l’Europa a fini di politica interna. Ma, finalmente, dopo la Brexit e le dimissioni di Cameron le cose possono cambiare”. Ancora, se “andiamo indietro negli anni un altro referendum simile a quello Gb c’è già stato. In Olanda nel 2005, sulla ratifica del Trattato Ue. Il premier olandese di allora Balkende l’ha indetto e l’ha perso ma decise anche di non battere ciglio e andare avanti, continuando a restare premier. David Cameron invece oggi ci dimostra che non si può più di tanto giocare ancora in modo cinico con l’Europa e che i propri errori si devono pagare. In questo referendum lui ha perso e si è dimesso”.
“Ma c’è anche di più. Perchè è abbastanza probabile che fra qualche tempo ci sia non solo una diasgregazione europea ma anche del Regno Unito se, come sembra Scozia e forse anche Irlanda del Nord ora lo lasceranno. Davvero un bellissimo risultato riuscire a distruggere insieme il proprio Paese e l’Europa (…) Questo ora determinerà anche che i politici di tutti i paesi e di tutti partiti saranno più attenti a fare ancora questo tipo di giochetti sulla Ue. Perchè si dimostra che la realtà per fortuna ha la capacità di vendicarsi. E quindi io credo che adesso anche da parte dell’Europa occorra essere molto seri e non ancora una volta essere politically correct. Juncker fa bene a dire che se la Gb ha deciso di essere fuori, la Gb da subito è fuori. La Gran Bretagna ora deve infatti rassegnarsi. Loro sono stati insieme a noi fra i grandi costruttori europei. Ma ora devono rassegnarsi a non farne più parte. Deve aprirsi una fase in cui ciascuno sente di più le proprie responsabilità con l’effetto che gli errori commesssi si pagano”.
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