Brutto tonfo per Poste Italiane (-5,5%), pesano balzo tassi Btp e rumors su credito d’imposta
Brutta performance per Poste Italiane che cede al momento il 5,5% trovandosi a quota 11,27 euro ad azione. Le vendite arrivano sulla scia delle pressioni sui rendimenti del Btp in seguito ai toni più hawkish mostrati ieri dalla Bce, con la presidente Christine Lagarde che per la prima non ha escluso un ritocco dei tassi entro la fine del 2022.
Sul titolo pesano anche alcune indiscrezioni, riportate da Il Messaggero, secondo le quali Poste e Cassa Depositi e Prestiti avrebbero deciso di “congelare” le operazioni legate al Superbonus, sospendendo l’acquisto dei crediti fiscali legati agli incentivi edilizi a causa delle inchieste sulle presunte frodi. Gli analisti di Equita, pur mantenendo il giudizio “Buy” sul titolo con target price 14 euro, hanno ridotto di 50 punti base il peso di Poste nel portafoglio.
Al contrario, gli analisti di Mediobanca mantengono un giudizio “outperform” su Poste e si dicono “non particolarmente preoccupati per un rallentamento degli incassi sul fronte dei crediti d’imposta”.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.