Calma piatta a Piazza Affari all’indomani della Bce
Avvio poco mosso in Europa e a Piazza Affari, con il Ftse Mib sostanzialmente invariato a 27.720 punti. Acquisti su Diasorin (+1,8%) e Banco Bpm (+1,2%) mentre scambiano in coda al listino principale Stm (-0,8%), Finecobank, Mps e Telecom Italia (a -0,7%).
Gli investitori sono intenti a digerire le decisioni delle banche centrali dei giorni scorsi, dopo che la Fed ha mantenuto invariati i tassi e ha lasciato aperta la strada ad ulteriori strette, mentre la Bce ha alzato il costo del denaro di 25 punti base e ha dato quasi per certo un altro ritocco a luglio.
Oggi, invece, la Bank of Japan ha lasciato invariata la politica monetaria, nel tentativo di continuare a sostenere l’economia nipponica piuttosto che contrastare l’inflazione.
Dall’agenda macroeconomica odierna sono in arrivo i dati finali sull’inflazione della zona euro del mese di maggio, oltre a quelli dell’Italia sulla bilancia commerciale e gli indici dei prezzi FOI e armonizzato. Dagli Usa si attende il sentiment dell’Università del Michigan, con focus soprattutto sulle aspettative di inflazione.
Oggi inoltre si preannuncia una giornata potenzialmente volatile in occasione della scadenza di una grande quantità di future e opzioni su indici e azioni (cosiddetto giorno delle “quattro streghe”), che comporta aggiustamenti di portafoglio con picchi nei volumi e oscillazioni dei prezzi.
Sul Forex, l’euro mantiene i guadagni innescati ieri dai toni restrittivi della Bce, restando in area 1,095 dollari, mentre lo yen si deprezza dopo le delibere della Boj, con il cambio dollaro/yen in rialzo a 141,2. Tra le materie prime scambia poco mosso il petrolio, con il Brent a 75,7 dollari al barile.
Rendimenti in aumento sull’obbligazionario, mentre lo spread Btp-Bund si contrae ulteriormente a circa 160 punti base, con il decennale italiano al 4,13%.
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.