Carige, Malacalza contro Bce: chiede 875 milioni di danni
Malacalza Investimenti e Vittorio Malacalza, azionisti di riferimento di Banca Carige fino all’aumento di capitale del 2019, hanno chiesto alla Corte di Giustizia Ue un risarcimento da 875 milioni di euro per le “omissioni di interventi doverosi” e le “positive condotte pregiudizievoli” da parte della Banca Centrale Europea. Quest’ultima, a inizio del 2019, aveva disposto il commissariamento dell’istituto ligure, la cui stabilità era ritenuta a rischio. Questa decisione ha di fatto messo ai margini la famiglia Malacalza e aperto la strada verso un risanamento particolarmente costoso per gli ex azionisti di riferimento.
In seguito all’aumento di capitale, l’80% delle azioni di Carige sono detenute dal Fondo interbancario di tutela dei depositi.
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OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.