Carige, Malacalza contro Bce: chiede 875 milioni di danni
Malacalza Investimenti e Vittorio Malacalza, azionisti di riferimento di Banca Carige fino all’aumento di capitale del 2019, hanno chiesto alla Corte di Giustizia Ue un risarcimento da 875 milioni di euro per le “omissioni di interventi doverosi” e le “positive condotte pregiudizievoli” da parte della Banca Centrale Europea. Quest’ultima, a inizio del 2019, aveva disposto il commissariamento dell’istituto ligure, la cui stabilità era ritenuta a rischio. Questa decisione ha di fatto messo ai margini la famiglia Malacalza e aperto la strada verso un risanamento particolarmente costoso per gli ex azionisti di riferimento.
In seguito all’aumento di capitale, l’80% delle azioni di Carige sono detenute dal Fondo interbancario di tutela dei depositi.
Breaking news
Seduta in chiaroscuro per le borse del Vecchio Continente. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,5% a 35.108 punti
A Wall Street, l’apertura è piatta con il settore tecnologico sotto pressione. Le dichiarazioni dell’AD di Nvidia, Jensen Huang, influenzano l’andamento dei titoli, mentre i titoli quantistici crollano. Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano lievi perdite, mentre il prezzo del petrolio Wti al Nymex aumenta leggermente.
Negli Stati Uniti, il numero di nuovi richiedenti i sussidi di disoccupazione è diminuito nella prima settimana di gennaio, scendendo di 10.000 unità, contro le aspettative di un aumento. Questo rappresenta un miglioramento rispetto al picco di 6,9 milioni di richieste durante la pandemia.
Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.