Casa in un grattacielo: dal Bosco Verticale a Torre EuroSky, quanto costa vivere ai piani alti
Dopo uno stop dovuto alla pandemia, nel 2021 la corsa verso l’alto è ripresa e oggi sono 140 i nuovi grattacieli nel mondo, residenziali e no, alti più di 200 metri, di cui 47 in Italia. Una moda che piace sempre più, con prezzi in continuo aumento e che variano sensibilmente in base al piano.
Milano è leader con sei grattacieli fra i primi dieci
Milano rimane la leader fra le città italiane con ben 70 edifici alti più di 40 metri sia a destinazione uffici che residenziale o mista. E’ la milanese Torre Solaria, del distretto di Porta Nuova, con i suoi 143 metri e 37 piani, a detenere il primato per altezza. Seguono la Torre EuroSky a Roma, che si “ferma” a 120 m (31 piani), il Grattacielo di Cesenatico a 118 m (35 piani), e la Torre 1 del Bosco Verticale a 116 m (27 piani).
Numeri importanti ma molto al di sotto dei Paesi europei ed extra europei. Tra i grattacieli residenziali ai primi tre posti troviamo tre edifici newyorkesi, tra cui spicca il Central Park Tower con i suoi 98 piani. Ma spostandosi negli Emirati Arabi Uniti, ecco che a Dubai svetta Princess Tower con ben 101 piani.
Ma quanto costa vivere in Italia in uno dei dieci grattacieli più alti?
Secondo l’analisi condotta da Abitare Co., nel 2021 i prezzi di vendita sono aumentati in media dell’8,5% rispetto al 2020 e variano sensibilmente in base al numero del piano. Tra il primo e il ventesimo, ad esempio, bisogna prevedere in media circa il 25% in più.
Le Torri del Bosco Verticale a Milano sono in assoluto le più costose: la Torre 1 va da €14.500 a €18.100 e la Torre 2 da €13.500 a €16.500. Sempre in zona Porta Nuova tra le prime dieci troviamo la Torre Solaria (da €11.200 a €16.200 a mq.) e Aria (da €11.200 a €14.500 a mq.), ma se si allarga la ricerca anche altre torri c’è anche Torre Monforte (da €9.500 a €12.500 a mq.) in Via Mascagni.
Le più economiche? Sempre analizzando le prime 10 per altezza si segnalano le genovesi Torri Elah e Sampierdarena con prezzi di vendita che vanno da un minimo di €1.100 a un massimo di €3.000. Prezzi tutto sommato contenuti anche per la torre di Cesenatico, dove si possono spendere in media circa 3.600 euro al mq. Anche la Torre Eurosky di Roma, rispetto ai prezzi milanesi, offre appartamenti fra i 4.200 e i 6.600 euro al metro quadro. In sostanza, fra le prime dieci torri residenziali d’Italia, ad esclusione delle tre presenti a Milano nel quartiere di Porta Nuova che offrono prezzi superiori a €10.000 al mq., tutte le altre hanno valori ben al di sotto di questa soglia.
E nel resto del mondo? Per vivere nel grattacielo residenziale più alto del mondo, il Central Park Tower a Manhattan nella cinquantasettesima strada, bisogna considerare prezzi a partire da €22.800 a mq. Ed è proprio questo grattacielo a detenere il record assoluto, con un attico a oltre 390 metri di altezza in vendita a circa €133 milioni, pari a €133mila euro a mq. Si tratta di un appartamento duplex di circa 1.000 metri quadri di superficie, con spese condominiali di circa €15.000 al mese. Ma per chi avesse un budget “più ridotto” può acquistare al trentaduesimo piano un appartamento di circa 320 mq a €7,4 milioni.
Prezzi completamente differenti e molto più bassi, si trovano nella metropoli sorta dal deserto anni fa: Dubai. Per acquistare un appartamento all’interno della Princess Tower, la torre residenziale più alta degli Emirati, i prezzi delle penthouse agli ultimi piani (5/6 camere da letto) totalmente arredate con materiali di lusso, non arrivano ai 5.000 euro al metro quadro.
Spostandoci in Europa, i prezzi top si raggiungono a Londra nella Valiant Tower (conosciuta anche come Hampton Tower), un grattacielo ad uso residenziale di 68 piani progettato dall’archistar Norman Foster e che si trova in South Quay Square nella zona di Canary Wharf. In questo edificio i prezzi degli appartamenti vanno dagli €870mila per un monolocale a oltre €3milioni per un trilocale di 125 metri quadri. Vivere alla Valiant Tower significa diventare membri esclusivi del The Quay Club, che offre strutture uniche, tra cui una palestra all’avanguardia, una piscina di 20 metri con vista sul South Dock, una business lounge, una sala cinema e un salone per le feste privato, oltre al poter frequentare il bar e la terrazza al 56° piano, che offre una vista incredibile dello skyline della città.
A Londra, sempre nella zona di Canary Wharf, è interessante notare che si stanno sviluppando alcune iniziative di BTR (Build to Rent), ovvero nuovi edifici residenziali destinati esclusivamente all’affitto. Newfoundland Place è una di queste. Si tratta di un grattacielo di 59 piani (oltre 200 metri di altezza) composto da 636 appartamenti tutti in affitto. L’edificio fornisce ai suoi inquilini l’accesso esclusivo ai servizi privati tra cui: varie palestre, una lounge, un bar self-service, una sala giochi, una sala da pranzo privata e terrazza, sala di proiezione e area giochi per bambini. Fra le altre amenities ci sono la banda larga ad alta velocità, la TV con abbonamenti inclusi, un negozio di biciclette, portineria H24 e building manager in loco. Quanto costa affittare un appartamento qui? Per un monolocale di 40 metri quadri si spendono circa 560 euro a settimana (2.240 euro al mese); per un bilocale di 73 metri quadri, 800 euro a settimana; per un trilocale di 110 metri quadri, poco più di 1.000 euro a settimana (1.021 euro).
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Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.