CGIA: economia sommersa vale ben 211 miliardi
MILANO (WSI) – Non conosce battute d’arresto l’economia sommersa legata alle attività in nero e alla criminalità organizzata che, secondo la Cgia di Mestre, tra il 2011 e il 2013 è aumentata di 4,85 miliardi, arrivando a toccare i 207,3 miliardi nel 2013 (pari al 12,9%del Pil) e quella al netto dell’economia non osservata è diminuita di 36,8 miliardi di euro, scendendo sotto quota 1.400 miliardi di euro.
Gli artigiani mestrini, coordinati da Paolo Zabeo, hanno stimato in quasi 211 miliardi di euro il “contributo” che questa economia “grigia” ha dato al Pil nazionale nel 2015.
“Nel 2015 al lordo dell’operazione bonus Renzi, la pressione fiscale ufficiale in Italia è stata pari al 43,7 per cento. Tuttavia, il peso complessivo che il contribuente onesto sopporta è di fatto superiore ed è arrivato a toccare la quota record del 50,2 per cento”.
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A ottobre, l’industria italiana ha visto un aumento del fatturato dello 0,5% in valore e dello 0,8% in volume, trainato dal mercato interno, mentre il mercato estero ha registrato una flessione. Su base annua, si osserva un calo generale del fatturato, nonostante un giorno lavorativo in più rispetto all’anno precedente.
La Borsa di Tokyo conclude la sessione in ribasso a causa delle preoccupazioni legate alle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e ai conflitti in Medio Oriente. Anche i dati sull’inflazione superiore alle attese hanno influenzato negativamente il mercato, impattando sui titoli bancari. L’indice Nikkei e il Topix registrano flessioni.
Avvio debole a Piazza Affari, nell’ultima seduta di una settimana volatile per l’azionario. Quasi tutti i titoli del Ftse Mib in rosso.
Un disegno di legge appoggiato da Donald Trump è stato bocciato alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti