Cina: bancomat a secco, alcune banche hanno finito i dollari
Alcune banche cinesi non hanno più dollari in cassa. È successo dopo che la Banca centrale del paese, avendo per il momento smesso di svendere Treasuries Usa e comprare yuan offshore, ha deciso di mantenere stabile il tasso di cambio della sua divisa rispetto al dollaro per il quarto giorno di fila pur dichiarando che farà il possibile per “sostenere le esportazioni“. Significa che lo yuan è destinato a essere svalutato ancora.
I cinesi che stanno facendo la fila agli sportelli del bancomat per prelevare biglietti verdi hanno avuto in alcuni casi brutte sorprese. Mancano banconote in dollari, con diverse banche che sono rimaste senza. Oggi i dati macro sulle esportazioni hanno evidenziato un calo, ma decisamente meno grave del previsto.
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Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.