Cina, alert Fmi: si gonfia ancora il debito delle aziende
NEW YORK (WSI) – E’ allarme sul debito delle aziende cinesi secondo quanto affermato dal numero due dell’Fmi, David Lipton, nel corso di un intervento a Shenzhen, nella Cina sud-orientale.
“Con il rapido aumento del credito nel 2015 e l’inizio del 2016 il problema è in crescita. Questo è il principale anello debole dell‘economia cinese. E’ importante che la Cina reagisca e intervenga al più presto”.
Secondo il Fondo Monetario internazionale a far crescere vertiginosamente il debito aziendale della Cina – che pesa per il 145% del PIL – sono stati da una parte il rallentamento della crescita e dall’altra il calo dei profitti. Situazione allarmante per le aziende controllate dallo Stato, che rappresentano il 55% del debito delle imprese di Pechino.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.