Cina, balzo delle compagnie produttrici di terre rare
Le azioni di società cinesi legati alla produzione di terre rare, uno dei materiali chiave per la produzione di microconduttori per pc e smartphone, sono cresciute nel trading di martedì all’indomani della visita del presidente Xi Jinping presso la società del settore JL Mag. Le azioni di quest’ultima società segnano un balzo del 10% (il massimo consentito), dopo che la pubblicazione di indiscrezioni sul fatto che questo settore potrebbe diventare in nuovo terreno di scontro per i confronto sino-americano sul commercio.
La Cina rappresenta l’80% della produzione mondiale di terre rare e finora i dazi Usa hanno risparmiato questi elementi chimici dai nuovi dazi. L’ipotesi degli analisti è che la visita di Xi indichi la volontà di bloccare le esportazioni delle terre rare o comunque di manifestare la consapevolezza che questa è una vulnerabilità per gli Usa.
Balzo del 10% anche per Innuovo Technology Co Ltd, mentre Yantai Zhenghai Magnetic Material, Chengdu Galaxy Magnets Co Ltd e Jiangmen Kanhoo Industry Co Ltd hanno segnato un rialzo intorno al 9%.
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OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.