Cina: indici Pmi manifatturieri confermano fase di contrazione a settembre
Nel mese di settembre l’indice Pmi manifatturiero della Cina ufficiale, annunciato dall’Ufficio nazionale di statistica di Pechino, si è attestato a quota 49,8 punti, in rialzo rispetto ai precedenti 49,1 punti e lievemente al di sopra dei 49,5 punti attesi dal consensus degli analisti, ma ancora in fase di contrazione.
Il dato si è attestato infatti al di sotto della soglia di 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione (valori al di sotto) e fase di espansione (valori al di sopra).
Il Pmi non manifatturiero è sceso a 50 punti, dai precedenti 50,3 punti, al di sotto di 50,4 punti attesi dal consensus.
Resi noti nel fine settimana anche i Pmi stilatida Caixin, congiuntamente con la società di ricerca Markit / S&P Global, che monitorano il trend delle piccole e medie imprese cinesi.
Dai dati è emerso che il Pmi manifatturiero della Cina è scivolato in fase di contrazione, a 49,3 punti dai precedenti 50,4 punti e che il Pmi servizi è arretrato a 50,3 punti dai precedenti 51,6 punti.
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Seduta perlopiù positiva per le borse europee. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,2% a 33.294 punti
Wall Street apre in positivo, con Nvidia che registra un aumento del 4,8% dopo un inizio negativo nel premercato. Il titolo ha raggiunto un nuovo record, mentre le tensioni tra Russia e Occidente continuano a influenzare i mercati. Inoltre, l’attenzione è rivolta alle prossime decisioni della Federal Reserve sui tassi di interesse.
Sarà operativo entro la fine del 2026 e andrà ad aggiungersi agli altri 16 già esistenti
Negli Stati Uniti, il numero di lavoratori che hanno richiesto per la prima volta i sussidi di disoccupazione è diminuito a 213.000, il valore più basso da maggio. Le aspettative erano di 220.000 richieste. Il totale dei lavoratori che ricevono sussidi è invece aumentato leggermente, raggiungendo 1.908.000 unità.