Cina: inflazione in apnea. E crolla indice prezzi alla produzione
PECHINO (WSI) – L’inflazione cinese misurata dall’indice dei prezzi al consumo segna un lieve rialzo all’1,5% su base annua nel mese di novembre, oltre le attese degli analisti per l’1,4% e a fronte dell’1,3% del mese di ottobre. I prezzi al consumo si mantengono tuttavia sotto il target del 3% fissato da Pechino per il 2015. Peggio i prezzi alla produzione, in calo -5,9% su base annua, in flessione per il 45esimo mese consecutivo. Il ribasso è il maggiore dal 2009.
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Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.