Cina: manifatturiero in ripresa a marzo, battute le attese
PECHINO (WSI) – Lenta ripresa per il settore manifatturiero cinese. Nel mese di marzo l’indice Pmi arriva a quota 50,2, dopo essere sceso a 49 a febbraio scorso, superando così le aspettative degli analisti, che avevano previsto un aumento fino a 49,3 punti.
Il dato ufficiale registrato è il migliore da luglio scorso. È in territorio negativo invece il Pmi calcolato privatamente da Caixin, che per il mese di marzo si ferma a quota 49,7, anche se in risalita rispetto al risultato di febbraio scorso, quando era sceso a 48. Il timore maggiore arriva dalla perdita dei posti di lavoro, che nel calcolo di Caixin, nei prossimi tre anni, potrebbe arrivare alla cifra di 6 milioni di posti di lavoro per il processo di trasformazione e rinnovamento della propria economia.
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Eurostat rivede al ribasso l’inflazione dell’Eurozona per settembre 2024, con un incremento annuo dell’1,7%, inferiore alla stima preliminare. Anche l’inflazione core mostra una crescita del 2,7% su base annua. Nell’intera Unione Europea, l’inflazione scende al 2,1% annuo.
Le borse cinesi chiudono in ribasso a causa delle insoddisfacenti misure di sostegno al settore immobiliare. Gli indici di Hong Kong, Shanghai e Shenzhen registrano significative perdite, con i titoli dei grandi sviluppatori immobiliari particolarmente colpiti.
La borsa di Tokyo chiude in ribasso a causa della debolezza dei titoli dei semiconduttori, influenzati dai risultati del colosso taiwanese Tsmc. Nonostante un’apertura sostenuta dal rialzo di Wall Street, il mercato ha invertito la rotta. In controtendenza, i produttori di energia registrano forti guadagni.
Poste precisa: “tale procedimento è stato temporaneamente interrotto in pendenza delle decisioni e delle valutazioni in corso riguardo alle modalità e ai tempi dell’offerta”