Cina: non solo Pil. I dati vendite al dettaglio e produzione industriale. Borsa Hong Kong sotto pressione
Nel mese di giugno le vendite al dettaglio della Cina sono salite del 2%, al di sotto della crescita pari a +3,3% attesa dal consensus degli analisti.
Reso noto in Cina oggi anche il dato relativo alla produzione industriale, salita del 5,3% su base annua, al di sopra del tasso di crescita del 5% stimato dagli esperti.
Diffuso infine il dato relativo agli investimenti in asset fissi, aumentati nei primi sei mesi del 2024 del 3,9%, in linea con le attese.
Oggi è stato il giorno in cui in Cina è stato diffuso il dato relativo al Pil relativo al secondo trimestre del 2024.
Il prodotto interno lordo cinese è salito nei mesi compresi tra aprile e giugno a un ritmo di crescita pari al 4,7% su base annua, deludendo le attese di una crescita del 5,1%, del consensus degli analisti interpellati da Reuters.
Il tasso di crescita è stato inferiore inoltre al +5,3% su base annua riportato nei primi tre mesi del 2024.
Contrastata la performance delle borse cinesi, condizionata anche dalla notizia dell’attentato all’ex presidente americano Donald Trump di venerdì scorso 13 luglio.
La borsa di Hong Kong arretra dell’1,39%, mentre la borsa di Shanghai sale dello 0,11%.
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Seduta in chiaroscuro per le borse del Vecchio Continente. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,5% a 35.108 punti
A Wall Street, l’apertura è piatta con il settore tecnologico sotto pressione. Le dichiarazioni dell’AD di Nvidia, Jensen Huang, influenzano l’andamento dei titoli, mentre i titoli quantistici crollano. Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano lievi perdite, mentre il prezzo del petrolio Wti al Nymex aumenta leggermente.
Negli Stati Uniti, il numero di nuovi richiedenti i sussidi di disoccupazione è diminuito nella prima settimana di gennaio, scendendo di 10.000 unità, contro le aspettative di un aumento. Questo rappresenta un miglioramento rispetto al picco di 6,9 milioni di richieste durante la pandemia.
Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.