Claudio Descalzi (ENI): “Prezzi greggio ancora più su”
Il petrolio a 100 dollari al barile sarebbe negativo per tutti: consumatori e produttori. A dirlo Claudio Descalzi, AD di Eni intervistato dal Corriere della Sera.
Non azzardo previsioni (…) Ma riconosco anche che, al di là della fiammata di eri dopo le decisioni Opec, le condizioni di mercato possono spingere verso prezzi ancor più sostenuti. alcuni di quelli che oggi vedono il petrolio a 100 dollari, qualche anno fa lo prevedevano a 20 dollari. Al di là dei numeri è indubbio che nel tempo si è ricreato uno squilibrio che fa salire i prezzi. L’anno scorso abbiamo avuto un deficit di produzione mondiale di circa 500 mila barili al giorno in media annua. Le sanzioni all’Iran potrebbero sottrarre altri 700 mila barili.
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A Wall Street, l’apertura è piatta con il settore tecnologico sotto pressione. Le dichiarazioni dell’AD di Nvidia, Jensen Huang, influenzano l’andamento dei titoli, mentre i titoli quantistici crollano. Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano lievi perdite, mentre il prezzo del petrolio Wti al Nymex aumenta leggermente.
Negli Stati Uniti, il numero di nuovi richiedenti i sussidi di disoccupazione è diminuito nella prima settimana di gennaio, scendendo di 10.000 unità, contro le aspettative di un aumento. Questo rappresenta un miglioramento rispetto al picco di 6,9 milioni di richieste durante la pandemia.
Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.
Nella settimana conclusasi il 3 gennaio 2025, le richieste di mutui ipotecari negli Stati Uniti hanno segnato un calo del 3,7%. L’indice di rifinanziamento è aumentato dell’1,5%, mentre le nuove domande sono diminuite del 6,6%. La Mortgage Bankers Association ha reso noto l’aumento dei tassi sui mutui trentennali al 6,99%.