Con politiche fiscali di Trump, Buffett guadagnerà altri 29 miliardi
Warren Buffett, l’investitore miliardario che ha sostenuto e finanziato la campagna presidenziale di Hillary Clinton, potrebbe guadagnare quasi 30 miliardi di dollari extra grazie all’elezione del suo rivale, Donald Trump. Le politiche di tagli fiscali introdotte dal presidente eletto aumenterebbero il book value della holding di Buffet, Berkshire Hathaway, di ben $29 miliardi.
Secondo l’analisti condotta da Barclays, Berkshire sarebbe uno dei gruppi a trarre maggiore vantaggio dalla riforma fiscale di Trump. Il piano di tagli alla corporate tax sarà positivo per i titoli dell’azienda di Buffett, secondo i calcoli dall’analista Jay Gelb in una nota agli investitori. Il valore netto degli attivi del gruppo superava i $270 miliardi il 30 settembre. Salirebbe oltre i 300 miliardi se la proposta di Trump per ridurre del 15% l’aliquota per le società americane otterrà l’approvazione del Congresso ed entrerà in vigore.
Breaking news
Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.
Nella settimana conclusasi il 3 gennaio 2025, le richieste di mutui ipotecari negli Stati Uniti hanno segnato un calo del 3,7%. L’indice di rifinanziamento è aumentato dell’1,5%, mentre le nuove domande sono diminuite del 6,6%. La Mortgage Bankers Association ha reso noto l’aumento dei tassi sui mutui trentennali al 6,99%.
Il Gruppo Lufthansa ha annunciato un piano per assumere 10.000 nuovi dipendenti entro il 2025, includendo assistenti di volo, personale di terra e piloti. Più della metà delle assunzioni avverrà in Germania, con un focus su Lufthansa Technik e altre affiliate. Negli ultimi tre anni, il gruppo ha già assunto oltre 30.000 persone.
A novembre, i prezzi alla produzione industriale hanno registrato un incremento dell’1,6% nell’Eurozona e dell’1,7% nell’UE, secondo Eurostat. Tuttavia, rispetto all’anno precedente, i prezzi sono diminuiti dell’1,2% nell’Eurozona e dell’1,1% nell’UE. L’energia ha visto un significativo aumento mensile del 5,4%, mentre i beni di consumo durevoli sono calati dello 0,2%.