Confartigianato: debiti PA, “noi imprenditori abbiamo conto in sospeso da 65,5 miliardi”
Così il presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti:
“Per ricostruire la fiducia incrinata dagli anni di crisi, le tasse devono essere restituite a imprenditori e cittadini sotto forma di qualità dei servizi pubblici. Anche qui c’è molto da fare: l’Italia deve ancora scalare la classifica che oggi ci vede al 45° posto nel mondo per capacità di favorire l’attività d’impresa (…) Non vediamo ancora i tanto attesi effetti concreti della riforma della Pubblica amministrazione all’insegna della semplificazione e dell’utilizzo delle tecnologie digitali. Tanti decreti Madia che si susseguono, ma scarsi o nulli effetti di reale cambiamento”.
“Per l’86% dei nostri imprenditori la complessità delle procedure amministrative è ancora un grande problema e siamo lontani dalla media del 62% registrata nell’Unione europea. Basti dire che soltanto per gestire gli adempimenti fiscali servono 269 ore all’anno, 92 ore in più rispetto alla media dei Paesi Ocse”.
“con gli Enti pubblici poi noi imprenditori abbiamo un conto in sospeso da 65 miliardi e mezzo! Sono i debiti commerciali accumulati dalla Pubblica Amministrazione a fine 2015 nei confronti delle aziende fornitrici di beni e servizi. Una montagna di denaro che è nostra, ma che fatica a tornare nelle nostre aziende. I cattivi pagatori, però, non si annidano soltanto nella P.A. Le grandi imprese private, pur dotate di ampia liquidità, sono sempre meno puntuali nel saldare le fatture ai piccoli imprenditori, i quali sono così costretti ad indebitarsi con le banche per compensare i mancati pagamenti. Dati della società di informazioni commerciali Cribis ci dicono che, sui pagamenti concordati tra imprese, le micro e piccole sono puntuali per il 34-36% dei casi, mentre le grandi lo sono solo nel 14% dei casi; una differenza scandalosa!“.
Secondo il numero uno di Confartigianato:
“i ritardi di pagamento sono un malcostume italiano peggiorato con la crisi e che miete vittime soprattutto tra le piccole imprese. È troppo allora chiedere al Governo lo stesso impegno profuso nell’accelerare i tempi di recupero delle garanzie sui crediti in sofferenza delle banchebanche anche per fare in modo che i pagamenti siano puntuali? E che la puntualità sia sancita rapidamente in tutti i Tribunali dello Stato?”.
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