Contestazione fiscale francese, tribunale dà ragione a Google
Il tribunale amministrativo di Parigi ha dato ragione a Google in merito a una contestazione fiscale da 1,115 miliardi mossa dallo stato francese: si tratterebbe di tasse non pagate nel periodo 2005 – 2010, dalla filiale irlandese del colosso tecnologico.
Secondo i giudici, nel periodo in oggetto Google, non avendo un insediamento stabile in Francia non è tenuta a pagare le tasse a Parigi, per quanto abbia realizzato profitti anche in operazioni svolte nel Paese. “La Corte amministrativa di Parigi ha confermato che Google rispetta la legge fiscale francese e gli standard internazionali” ha commentato la società.
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Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.