Conversione di bond Mps in azioni, ok della Consob è solo il primo passo
In giornata si compierà soltanto il primo passo verso il salvataggio con capitali privati di Mps, un’operazione molto complessa visto il nervosismo post referendum costituzionale e il poco tempo a disposizione – la deadline è fissata il 31 dicembre dopo che la Bce non ha concesso proroghe. L’autorità italiana di regolamentazione dei mercati si riunisce per concludere l’esame del supplemento del prospetto informativo presentato da Mps.
Una volta ottenuta luce verde dalla Consob, come sembra che sarà, alla riapertura della conversione volontaria in azioni di tutti i bond subordinati in mano al pubblico retail, Mps dovrà assicurarsi che l’operazione frutti in effetti più di un miliardo di euro. A quel punto la banca punterebbe tutto sul collocamento della azioni a quei fondi che finora hanno mostrato un certo interesse per il piano di aumento di capitale da 5 miliardi complessivi.
Forti del miliardo acquisito con la prima tranche di conversione dei bond in azioni e confidando nell’impegno del fondo sovrano del Qatar a investire un altro miliardo, il piano potrebbe andare in porto, ma ci sono tanti se e ma a dividere Mps dalla meta. Il rafforzamento di capitale con risorse del settore privato consentirebbe al governo di evitare di ricorrere a un intervento pubblico o al temuto bail-in, che punirebbe i risparmi degli obbligazionisti e azionisti.
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Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.