Cosa fare (e non fare) in caso di terremoto. I consigli Croce Rossa, boom di retweet
Arrivano direttamente dalla Croce Rossa i consigli su come comportarsi in caso di terremoto. Il tweet viene ritwittato migliaia di volte, mentre prosegue lo sciame sismico che sta mettendo a dura prova gli abitanti delle zone più colpite dell’Umbria e delle Marche.
La tabella della Croce Rossa con i consigli diventa virale, mentre anche nelle aree non colpite in modo più devastante aumentano ansia e panico, sull’allarme sismico che prosegue a distanza di poco tempo dalla tragedia che ha colpito il Reatino, lo scorso 24 agosto.
Tra i consigli, quello di evitare di prendere l’ascensore, ma anche di non farsi prendere dall’impulso di scendere per le scale, dal momento che le scale sono spesso la parte più debole dell’edificio. Si consiglia di tenere in casa una cassetta di pronto soccorso, e di ripararsi sotto una trave o nel vano di una porta inserita in un muro portante.
Si consiglia anche di non usare il telefono e l’automobile, di evitare siti industriali, di sostare con la macchina in prossimità di ponti e di evitare i margini dei laghi e delle acque marine, per non esporsi al rischio dell’eventuale rischio di uno tsunami.
#Terremoto, consigli utili su cosa fare in caso di ulteriori scosse. pic.twitter.com/sUcy7KjDkL
— Croce Rossa Italiana (@crocerossa) October 26, 2016
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Seduta in chiaroscuro per le borse del Vecchio Continente. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,5% a 35.108 punti
A Wall Street, l’apertura è piatta con il settore tecnologico sotto pressione. Le dichiarazioni dell’AD di Nvidia, Jensen Huang, influenzano l’andamento dei titoli, mentre i titoli quantistici crollano. Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano lievi perdite, mentre il prezzo del petrolio Wti al Nymex aumenta leggermente.
Negli Stati Uniti, il numero di nuovi richiedenti i sussidi di disoccupazione è diminuito nella prima settimana di gennaio, scendendo di 10.000 unità, contro le aspettative di un aumento. Questo rappresenta un miglioramento rispetto al picco di 6,9 milioni di richieste durante la pandemia.
Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.