Covid: spread sui tamponi in Europa, costi più cari in Italia rispetto a Germania e Francia
Spread a rovescio tra Italia e Germania riguardo i prezzi dei tamponi per rilevare il Covid. Se in Italia i tamponi rapidi costano sugli 8 euro, in Germania solo 3,75 euro. “Un fatto grave” lo definisce il Codacons, “e ancor più grave pensando che ai cittadini tedeschi spetta un test rapido gratuito una volta alla settimana (due volte per insegnanti e studenti che frequentano corsi in presenza)”. Considerando anche il differenziale in termini di reddito pro capite tra i due Paesi, l’iniquità è evidentissima. E non è la sola: basti pensare che il test Pcr per individuare la presenza del coronavirus, gratuito per i francesi, viene fatturato in media tra i 60 e gli 80 euro in Italia.
“Come si motiva questa differenza, per un prodotto identico, in Europa? Quali scuse possono avanzare le società che in Italia producono questi tamponi per giustificare un tale sovra-prezzo? E cosa fanno le istituzioni, di fronte a casi del genere, che penalizzano i cittadini italiani?”, si chiede il Codacons. Nell’attesa di risposte, l’associazione chiede alle istituzioni di avviare un monitoraggio dei prezzi applicati su prodotti e servizi legati al Covid-19, oggetto – non solo negli ultimi mesi – di fisiologica attenzione da parte dei cittadini. In un momento del genere è ancora più importante garantire prezzi equi per i tamponi, e in linea con gli standard europei.
Breaking news
Finale positivo a Piazza Affari, nonostante i ribassi delle banche. Male gli indici Pmi, torna in voga taglio tassi Bce da 50 bp
Gli indici di Wall Street mostrano andamenti contrastati mentre gli investitori valutano i dati macroeconomici dell’eurozona e le possibili nomine del presidente eletto Trump. L’attenzione è anche rivolta ai dati PMI e alla fiducia dei consumatori negli USA, con il mercato che specula su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed.
Ferrari ha acquistato 18.671 azioni ordinarie sul New York Stock Exchange come parte del suo programma di riacquisto azionario. L’acquisto rientra nella quinta tranche di un piano pluriennale da 2 miliardi di euro previsto fino al 2026.
Bosch, il leader mondiale nella fornitura di componenti per autoveicoli, ha dichiarato l’intenzione di ridurre 5.550 posti di lavoro a livello globale, principalmente in Germania, a causa delle sfide nel mercato delle auto nuove. La produzione globale di veicoli è prevista stagnare o diminuire leggermente, influenzata dalla domanda calante, dalla transizione ai veicoli elettrici e dalla crescente concorrenza cinese.