Covid: super green pass per tutti a lavoro. Cosa cambierà
Obbligo vaccinale per tutti i lavoratori in Italia nel settore privato a scaglioni: questa è l’idea a cui starebbe pensando il governo per tentare di arginare l’ondata di nuovi contagi da Covid dovuti alla variante Omicron, meno pericolosa ma molto più contagiosa rispetto alle precedenti.
Green pass rafforzato sul posto di lavoro
Il green pass rafforzato, rilasciato solo a seguito di vaccinazione o guarigione e non con tampone, diventerebbe condizione necessaria per lavorare e per chi ne è sprovvisto si applicherebbero le stesse sanzioni oggi previste per chi non possiede il green pass base quello rilasciato tramite tampone rapido valido ogni 48 ore, ossia la sospensione da lavoro e retribuzione fino al 31 marzo.
L’obbligo di passaporto vaccinale rafforzato – dunque solo per guariti dal Covid o vaccinati, tenendo fuori chi può certificare l’assenza del virus con il solo esito di un tampone negativo – al momento è già pronto per i dipendenti della Pubblica amministrazione che mancano all’appello. Si tratta di una platea di circa 950 mila lavoratori, visto che per le forze dell’ordine, la scuola e il mondo della sanità l’obbligo è in vigore da tempo. La stretta dovrebbe però riguardare anche il settore privato sul quale si continua a ragionare su come procedere per evitare problemi soprattutto nelle fabbriche.
Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ritiene “ragionevole” l’estensione del super green pass ai luoghi di lavoro, perché, dice, “è una misura che può incentivare la vaccinazione”. “Il governo fino ad oggi ha deciso di affrontare un percorso graduale e credo che si proseguirà su questa strada” ma in questi ultime settimane c’è stato un incremento di nuove prime dosi, penso si possa arrivare all’estensione”.
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