Credit Suisse: valute emergenti, il target a tre mesi di dollaro-yuan
“Prudenti sul forex dei mercati emergenti: dopo il range trading a inizio anno, l’EM FX è stato esposto a pressioni dall’invasione russa dell’Ucraina. Oltre al rublo, le monete dei Paesi CEEMEA (ZAR- rand sudafricano escluso) sono state le più vulnerabili alla luce della loro prossimità geografica all’area del conflitto e dei più stretti legami commerciali con la Russia rispetto all’America Latina e all’Asia”. E’ quanto si legge nella sezione Prospettive economiche Evoluzione dei rischi del report “House View di Credit Suisse – Giudizi tattici”.
“Il recente aumento dei prezzi delle materie prime porterà presumibilmente a una maggiore inflazione nei mercati emergenti, in considerazione del peso elevato di energia e generi alimentari negli IPC ME (indici prezzi al consumo dei mercati emergenti) rispetto a quelli dei MS. Questo sviluppo si manifesta in un momento in cui l’inflazione in tutti i ME è già in rialzo e costringerà probabilmente le banche centrali nei ME a conservare il proprio atteggiamento di linea dura per un periodo più lungo. Inoltre, potrebbe anche attenuare le prospettive di crescita dei ME in modo più generale, ma con un effetto più marcato nei Paesi importatori di materie prime rispetto a quelli esportatori”.
“Sebbene restiamo complessivamente neutrali sulle divise ME, ciò dovrebbe continuare a fornire sostegno alle monete delle materie prime (RUB escl.) nel breve termine, in quanto le migliori condizioni commerciali compensano gli effetti negativi sulla crescita derivanti da una situazione di bilancio più restrittiva. Restiamo neutrali sullo yuan, dato che i responsabili decisionali resteranno probabilmente ancora cauti in termini di un vigore eccessivo dello yuan che potrebbe penalizzare le esportazioni. Riduciamo la nostra previsione sull’USD/CNY a 3 mesi a quota 6,31, poiché i responsabili decisionali eviteranno presumibilmente il deprezzamento del CNY che aumenterebbe l’avversione al rischio sui mercati azionari onshore. Restiamo positivi sul SGD (dollaro di Singapore), alla luce del fatto che lo scenario di uno cambiamento più vigoroso delle aspettative della politica ad aprile resta intatto. Tuttavia, adeguiamo leggermente i nostri target sull’USD/SGD (dollaro Usa-dollaro di Singapore) a 3m e 12m rispettivamente a quota 1,33 e 1,31, a seguito del recente vigore del dollaro”.
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