Crescono le esportazioni italiane in Canada
L’Italia è il sesto partner commerciale del Canada, con un export che nel 2021 valeva 4,8 miliardi di euro (+13,3% rispetto al 2020) e una crescita del 32,5% nei primi tre mesi del 2022 sul corrispettivo dell’anno precedente, tuttavia le nostre eccellenze produttive, a partire da quelle dell’alimentare – con il vino in testa – settore di cui il Belpaese è primo fornitore europeo del vasto Stato dell’America del Nord, possono incontrare difficoltà del credito. È quanto emerge da uno studio realizzato da Invenium Legaltech, società italiana con sede a Milano, specializzata nella gestione del credito internazionale attraverso il ricorso alle nuove tecnologie e all’intelligenza artificiale (Legal Tech), in collaborazione con l’Italian Chamber of Commerce in Canada – West con ufficio a Vancouver.
Dopo l’accordo economico e commerciale tra il Canada e l’Unione europea (CETA), entrato in vigore dal 2017, la bilancia commerciale tra Italia e Canada è completamente favorevole al nostro Paese, che nel 2021 ha importato 1,7 miliardi di euro di prodotti canadesi contro i 4,8 esportati. A fare la parte del leone sono stati macchinari e apparecchiature (1 miliardi di euro), prodotti alimentari (579 milioni), bevande (459 milioni), prodotti della metallurgia (279 milioni), farmaceutici di base e preparati farmaceutici (246 mln). Da sottolineare il risultato molto positivo dell’agroalimentare, con i valori dell’export che sono gonfiati del 20% rispetto alla situazione prepandemia del 2019. Tuttavia, il vantaggio conquistato rischia di essere compromesso dalle difficoltà dell’economia globale, dovute all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e alla guerra in corso, con le conseguenti incertezze geopolitiche, l’aumento del costo dell’energia, dei trasporti e delle commodity e l’inflazione a livelli record. Tutte situazioni che si riflettono sulla certezza dei pagamenti e con il 20% circa delle transazioni commerciali che possono essere sotto stress, con ritardi, contestazioni e in casi estremi rimesse mancate.
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Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.