Crollo Mps -14%. Banche incubo di Renzi, l’FT rilancia ipotesi bail-out
MILANO (WSI) – Scivola a Piazza Affari il titolo MPS. Ieri in chiusura di seduta le azioni della banca senese hanno ceduto il 13,99% a 0,32 euro, ai minimi storici.
A pesare la lettera-ultimatum ricevuta dalla Bce con cui si chiede all’istituto guidato da Fabrizio Viola di di accelerare sui crediti deteriorati e di cedere quasi 10 miliardi di sofferenze nette entro fine 2018, rendendo così concreta la possibilità che la banca possa ricorrere ad un aumento di capitale.
Il caso MPS è sulle prime pagine dei giornali finanziari, inclusa quella del Financial Times, che titola l’articolo sulla questione dell’allarme sulle sofferenze” che continuano a inquinare i bilanci delle banche italiane , facendo riferimento ai timori appunto che Mps possa essere costretta a varare un nuovo aumento di capitale, per raccogliere nuove risorse.
L’FT mette poi a paragone alcuni paesi dell’Eurozona con l’Italia, citando i casi di Spagna e Irlanda, a cui furono imposti piano di salvataggio quando, all’apice della crisi dei debiti sovrani, si capì che i paesi “non erano in grado di avviare pulizie multimiliardarie dei loro settori bancari”. L'”Italia, invece, non ha mai disposto una revisione radicale delle proprie banche”.
Il quotidiano torna a citare l’obiettivo di Renzi – ma come ultima istanza – di salvare le banche iniettando direttamente “miliardi di euro”. E di fatto oggi diversi quotidiani italiani parlano della strategia renziana di ricorrere allo strumento del bail-out, ovvero dei fondi pubblici, salvando Mps con tre miliardi di euro.
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