CSC rivede al rialzo Pil Italiano, ma conferma “resta gap con il resto d’Europa”
Il Centro Studi di Confindustria “ritocca all’insù” le stime per il Pil: +1,5 nel 2017 e +1,3% nel 2018 (rispetto a +1,3% e +1,1% indicati tre mesi fa). Stime che non includono i possibili effetti della Legge di Bilancio.
Nonostante la dinamica del Pil più robusta – segnala il Cntro studi di Confindustria – l’espansione dell’economia italiana resta inferiore agli altri paesi europei: il differenziale rispetto al resto dell’Eurozona resta negativo ed elevato, anche se dimezzato, e pari nel 2017 a 0,8 punti percentuali rispetto agli 1,5 del 2015.
Rispetto al 2000 il Pil della zona euro (al netto dell’Italia) è salito del 24,4% e quello dell’Italia dello 0,8%.
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Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.