Dato occupazione Usa, ancora turbolenze in vista
Di Alessandro Balsotti – JCI Capital
A cosa si devono le reazioni di mercato contrastanti seguite al dato americano sull’occupazione? Non ritengo valide le interpretazioni ‘buoniste’ che sono cominciate ad affiorare con il rimbalzo: il dato non e’ poi cosi’ male, la stagionalita’ di settembre e’ negativa ed altre dello stesso tenore. Il dato resta indifendibile, al limite possiamo discuterne la scarsa rilevanza. Siamo forse tornati al paradigma che ci ha accompagnato per anni fino a qualche mese fa? Il famigerato ‘bad is good’ con le notizie negative sull’economia che rendono piu’ aggressive le banche centrali nel supportare i mercati? E’ possibile che ci sia stata una componente di tutto questo in grado di riaffiorare: nella settimana entrante avremo Draghi e Kuroda sotto i riflettori e in molti sperano che da loro possano arrivare parole (e non solo) di conforto. Credo pero’ che l’impatto di questo meccanismo sia stato solo marginale.
Ne sapremo di piu’ nelle prossime settimane. Oggi la reazione dopo un indice ISM non manifatturiero piu’ debole (non drasticamente) delle attese e’ stata meno chiara e non ha dato chiavi di lettura particolari. In realta’ la motivazione piu’ probabile arriva, a mio avviso, dal posizionamento del mercato speculativo, assai sbilanciato nel cercare ulteriori ribassi di breve e preso totalmente in contropiede nel vedere svanire il momento negativo, nonostante un dato indubbiamente pessimo. Il cosiddetto ‘short-squeeze’ ha avuto una parte fondamentale ed e’ difficile ipotizzare che i guadagni azionari abbiano ricevuto contributi sostanziali da nuovi compratori di lungo periodo. Almeno per ora.
Magari ne arriveranno rinfrancati dalla reazione. In ogni caso, anche sottolineando questi fattori, la price-action, che peraltro ha avuto modo di estendere il rialzo nella giornata di lunedi’, va rispettata ed e’ indubbio che venerdi’ pomeriggio la battaglia sia stata vinta da chi pensa che la discesa dei corsi degli ultimi due mesi sia una buona occasione di acquisto. La guerra e’ ancora lunga pero’ e, se il dato dei Payrolls conta qualcosa, in qualche modo le probabilita’ che possa essere vinta da chi si aspetta maggiore turbolenza e difficolta’ nei prossimi mesi sono aumentate
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