Dazi, Cina risponde al fuoco e Wall Street accusa il colpo: Dow perde 550 punti
In avvio di contrattazioni a Wall Street i principali indici di Borsa sono in netto calo con il Dow Jones che – in calo di 553 punti (-2,13%) al momento – ha bucato al ribasso un livello tecnico chiave. Violata la media mobile a 200 giorni. Le Borse hanno subito un’accelerazione al ribasso dopo che Pechino ha annunciato le misure di ritorsione in risposta all’innalzamento dei dazi deciso dal governo americano venerdì scorso.
La Cina ha annunciato che a partire dal 1 giugno imporrà dazi tra il 5% e il 25% su beni Usa per un valore di 60 miliardi di dollari. La decisione di Pechino fa seguito all’escalation del 10 maggio, quando è entrato in vigore l’aumento dei dazi dal 10 al 25% su beni cinesi importati in Usa per 200 miliardi di dollari complessivi. Dal canto suo Donald Trump ha invitato Pechino a non adottare alcuna misura di ritorsione nei confronti di Washington.
Breaking news
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.
A settembre, i prezzi all’importazione in Italia hanno registrato una diminuzione dello 0,7% su base mensile e dello 0,5% su base annua, principalmente a causa del calo dei prezzi dei prodotti energetici. L’Istat evidenzia questo nuovo trend di ribasso che si discosta dall’aumento dell’1% osservato ad agosto, rendendo evidente l’influenza dei mercati energetici sull’economia italiana.