Dazi, Trump promette a Mattarella: “valuteremo rimostranze dell’Italia”
I dazi finiscono al centro delle discussioni tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente statunitense Donald Trump.
“Le tensioni commerciali non giovano a nessuno e la reciproca imposizione di dazi è controproducente e dannosa per le nostre economie” ha detto Mattarella ieri in conferenza stampa dopo l’incontro che si è tenuto alla Casa Bianca, prima tappa del viaggio del Presidente negli States. “Intendiamo difendere l’ordine internazionale basato su regole certe, con l’Onu al centro, e un sistema commerciale libero e aperto basato sui principi del Wto”.
Nel corso del colloquio, i due capi di Stato si sono soffermati sulla questione dei dazi che il Wto ha approvato nei confronti dell’Unione Europea per la vicenda Airbus-Boeing.
“Non vogliamo essere duri con l’Italia, vedremo di affrontare l’argomento”, ha risposto Trump. Il tycoon ha annunciato che gli USA “valuteranno attentamente” le rimostranze dell’Italia che ritiene di essere penalizzata eccessivamente dagli annunciati dazi.
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Il Gruppo Mondadori, tramite Mondadori Libri, ha acquisito il rimanente 25% di A.L.I., portando la sua partecipazione al 100%. L’operazione è stata conclusa esercitando un’opzione call prevista dal contratto del maggio 2022. Il prezzo provvisorio dell’acquisizione è di 12,2 milioni di euro, basato sull’EBITDA medio 2023-2024 e sulla posizione finanziaria netta positiva della società al 31 dicembre 2024.
Nel quarto trimestre del 2024, Mercedes-Benz ha registrato un incremento del 5% nelle vendite rispetto al trimestre precedente, con una forte performance nel segmento di lusso. Nonostante un leggero calo complessivo rispetto all’anno precedente, l’azienda ha dimostrato la sua resilienza in un mercato globale complesso, sostenuta da modelli di successo come GLC e Classe E e un aumento significativo delle vendite di veicoli ibridi plug-in.
A novembre 2024, la produzione industriale in Spagna continua a rallentare, registrando un calo dello 0,4% su base annuale, secondo i dati dell’INE. Questo risultato segue il decremento dello 0,5% di ottobre, andando contro le previsioni degli analisti. L’indice grezzo mostra una diminuzione del 3,4% annuo, mentre su base mensile si osserva un calo dello 0,8%.
La Borsa di Tokyo chiude in ribasso, influenzata negativamente dai settori automobilistico e farmaceutico e dall’attesa per i dati sull’occupazione USA. Il Nikkei scende dell’1%, con Otsuka Holdings e Toyota in forte calo. Anche Fast Retailing registra una significativa diminuzione, legata ai deboli profitti in Cina. I titoli di stato giapponesi a 10 anni raggiungono il loro massimo dal 2011.