Dollaro: dopo inflazione Usa, ora test chiave è il Fomc di mercoledì
Viaggia sopra quota 90 questa mattina il dollar index. Ieri il “dollaro è salito sull’onda dell’inflazione USA che anche nell’ultimo mese ha mostrato un incremento molto ampio e superiore alle attese, ma poco dopo ha fatto marcia indietro e ha chiuso al ribasso, e apre in calo anche oggi, seguendo i rendimenti, sull’idea che questa accelerazione dell’inflazione è dovuta a fattori transitori e che quindi la Fed non anticiperà il tapering sulla base di questi dati”, spiegano gli esperti dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo secondo i quali il test chiave per il biglietto verde sarà ora il Fomc di mercoledì prossimo.
“Se, pur senza esporsi sul timing dell’annuncio del tapering, la Fed riuscirà a veicolare un messaggio favorevole sull’evoluzione dello scenario domestico, il dollaro dovrebbe almeno in parte beneficiarne, perché se i dati dei prossimi mesi convalideranno tale scenario, le condizioni per l’avvio della svolta di policy si potranno considerare sostanzialmente soddisfatte”, concludono da Intesa.
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Le borse americane iniziano la giornata in ribasso a causa di dati macroeconomici deludenti e un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato. Il deficit commerciale degli Stati Uniti è cresciuto oltre le aspettative, mentre l’attenzione si sposta sulle scorte di greggio e gas.
Il deficit della bilancia commerciale degli Stati Uniti ha registrato un incremento del 4,7% a novembre, superando le previsioni degli analisti. Il dipartimento del Commercio ha riportato un deficit di 102,86 miliardi di dollari, contro stime di 101,2 miliardi. L’aumento è dovuto principalmente a un incremento delle importazioni, che hanno raggiunto 279,2 miliardi di dollari.
Nel 2024, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, insieme agli assessorati regionali, ha approvato 25 progetti di sviluppo della rete elettrica nazionale, gestiti da Terna, per un totale di oltre 2,3 miliardi di euro. Questi progetti, tra cui Elmed, Adriatic Link e Bolano-Annunziata, porteranno benefici ambientali, sociali ed economici, riducendo l’impatto paesaggistico e liberando territorio.
La Banca Mondiale ha rivisto al rialzo le stime di crescita economica della Cina per quest’anno e il prossimo, segnalando però preoccupazioni per la fiducia dei consumatori e il settore immobiliare. Le sfide interne e l’imminente aumento dei dazi USA potrebbero influenzare la crescita futura.