Doppio colpo dell’Eni negli Emirati Arabi
Doppio colpo di Eni che firma ad Abu Dhabi due ‘Concession Agreement’ per l’ingresso con una quota del 5% nel giacimento a olio di Lower Zakum e con una quota del 10% nei giacimenti a olio, condensati e gas di Umm Shaif e Nasr, nell’offshore degli Emirati Arabi. Ed entra così in uno dei Paesi più ricchi di riserve di idrocarburi.
Lo rende noto il gruppo, comunicando che il corrispettivo per le concessioni è di circa 875 mln di dollari e la durata è di 40 anni. Alla firma hanno partecipato il Principe Ereditario di Abu Dhabi, Mohamed bin Zayed Al Nahyan, il premier, Paolo Gentiloni.
Allo stesso tempo la società italiana ha ceduto a Mubadala Petroleum, consociata di Mubadala Investment Company, veicolo d’investimento del governo di Abu Dhabi, una quota del 10% nella concessione di Shorouk, nell’offshore dell’Egitto, nella quale si trova il giacimento super-giant a gas di Zohr.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.