Draghi: condizioni cambiate ancora. Frecciata a Visco su revisione bail-in
Il governatore della Bce Mario Draghi ha chiesto che le regole sul piano di bail-in delle banche in crisi vengano attuate in modo coerente. Il banchiere ha invitato le autorità ad “assicurare l’attuazione coerente delle regole del bail-in” della direttiva sui salvataggi delle banche, precisando che una “riduzione e condivisione dei rischi delle banche è un processo parallelo”.
Durante un intervento al Parlamento europeo, Draghi ha affrontato anche un altro argomento, quello delle misure che si stanno compiendo per rafforzare il sistema bancario, a cominciare dall’unificazione della vigilanza. In questo senso, il banchiere romano ha osservato che c’è la necessità di “un sistema pubblico comune sul fondo di risoluzione, per rafforzare la credibilità e dobbiamo garantire che la fiducia sulla sicurezza dei depositi risulti la stessa in tutti i paesi membri stabilendo uno schema di assicurazione dei depositi“.
Nel fine settimana al Congresso Forex Ignazio Visco, numero uno di Bankitalia, posto un tempo ricoperto da Draghi, ha esortato il governo italiano a chiedere in sede europea una revisione delle norme in vigore dal primo gennaio che regolano i piani di bail-in – ovvero del salvataggio degli istituti con i soldi di obbligazionisti, azionisti e correntisti e non più dei contribuenti (bail-out). Le autorità di Via nazionale, secondo Visco, avevano chiesto invano in sede di definizione della norma, che non venisse applicata retroattivamente e che vi fosse un “passaggio graduale e meno traumatico”.
Il presidente della Bce Mario Draghi ha poi rivendicato l’efficacia delle misure straordinarie messe in campo finora dalla politica monetaria, ribadendo al contempo la necessità di fare di più.
Il presidente dell’istituto di Francoforte ha detto che a marzo “sarà necessario riesaminare ed eventualmente riconsiderare la nostra linea di politica monetaria, quando saranno disponibili le nuove previsioni economiche dei nostri tecnici”.
Nel testo del suo intervento al Parlamento europeo si legge che dalle ultime decisioni del Consiglio direttivo, a dicembre, le condizioni economiche dell’area euro “sono nuovamente cambiate”. Con le molteplici crisi che ci si trova davanti (il riferimento è chiaramente anche alla crisi dei rifugiati) “siamo indubitabilmente ad un punto in cui la coesione dell’Europa viene messa alla prova”.
Senza le misure messe a punto dalla Bce l’anno scorso, ha ricordato con orgoglio Draghi, “l’area euro sarebbe finita in una deflazione piena e i prezzi quest’anno sarebbero calati ad un ritmo anche più forte. La crescita sarebbe stata significativamente più debole“.
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