Draghi: extra profitti per idroelettrico e rinnovabili. Enel ed Iren tra i principali power generators secondo Equita
Nel 2022 il governo stanzierà ulteriori 3,8 miliardi di euro per ridurre le bollette, annullando gli oneri di sistema e riducendo l’IVA per le utenze domestiche e le piccole attività commerciali. Così il premier Mario Draghi secondo cui però serve una soluzione strutturale e occorre fare una riflessione sul meccanismo di prezzo dell’energia. Andranno guardati i profitti che hanno avuto le società, che quindi saranno chiamate alla compartecipazione dei maggiori costi comuni sottolinea Equita.
Il premier Draghi ha aggiunto che l’energia prodotta dall’idroelettrico e dalle rinnovabili ha un prezzo quasi nullo e vendono ai prezzi degli impianti gas con margini significativi. In particolare l’idroelettrico – continuano gli analisti, è stato ammortizzato già da tempo e invece chi produce con rinnovabili può avere una posizione di beneficio dai maggiori prezzi dell’energia guidati dal caro-gas (il riferimento è al solare con il conto energia e alle RES che hanno terminato il ciclo di incentivi). Il ministro Cingolani ha indicato potenziali misure su base `volontaria` nel settore.
Il fatto che il governo e la UE stiano valutando interventi strutturali nel settore della powergen è una notizia negativa perchè aumenta il rischio regolatorio. I possibili interventi immaginiamo possano essere: l’introduzione di un prezzo massimo per power generators idroelettrici/renewables/WTE oltre il quale la maggiore compensazione viene girata a riduzione delle bollette elettriche. Sarebbe una soluzione gestibile perché le società hanno venduto forward su prezzi ben inferiori agli attuali e l’introduzione di un sistema pay-as-bid in cui per ogni tecnologia sarà definito un prezzo di mercato, ma con l’introduzione di cap. Il rischio sarebbe su come verrebbe definito il cap per tecnologia. Gli impianti idroelettrici solitamente hanno capitale investito basso e quindi cap basato sul ritorno sul capitale sarebbero un rischio.
Fra le utilities Italiane continuano gli analisti della Sim milanese, i principali power generators da produzione idroelettrica/WTE sono Enel con 18 twh, a2a con 5 twh e Iren con 1.5 twh. Fra le rinnovabili con maggiore esposizione al solare con conto energia e ad incentivi terminati si menziona Erg (8-10% Ebitda) anche se la società ha già venduto forward (e non sta quindi beneficiando dell’andamento prezzi).
Inoltre, secondo quanto riportato dai quotidiani tra le misure previste da Draghi in ambito energetico ci sarebbe il possibile allungamento dei tempi per la liberalizzazione del segmento della maggior tutela elettrica. Il processo potrebbe essere diluito nel tempo fino a gennaio 2024 (con inizio gennaio 2023). La liberalizzazione è potenzialmente leggermente negativa per Enel (net loser del processo di liberalizzazione) e leggermente positiva per le municipalizzate (A2A, Iren, Hera, Acea) che potenzialmente possono incrementare la base clienti conquistando market share nei vari processi di riallocazione (tender) della clientela tutelata. Gli effetti potrebbero quindi essere `diluiti` in un arco temporale più lungo con il Governo ancora una volta reticente nell’attuare la piena liberalizzazione.
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