Draghi si è mosso in ritardo, Wall Street in rosso per la quarta seduta di fila
Rispetto alle previsioni fatte a dicembre 2018, la Bce ha tagliato in modo significativo le stime su 2019 e 2020. Le stime per l’anno in corso sono passate dall’1,7% all’1,1%. I mercati finanziari puniscono Mario Draghi per aver agito in ritardo.
L’azionario americano scende per la quarta seduta consecutiva, nonostante il nuovo round di stimoli monetari nell’area euro (TLTRO). Crescono i timori sulla ripresa economica anche in Usa dove Wall Street scambia in calo in avvio. La stretta monetaria è stata posticipata e questo è buono per i mercati. Ma a parte questo il programma TLTRO di liquidità a lungo termine per le banche non cambia molto la situazione, in termini di impatto sull’economia. Lo sostengono all’unisono gli economisti interpellati a caldo da Bloomberg TV in seguito alla conferenza stampa di Draghi di oggi.
Alessio De Longis Portfolio Manager di OppenheimerFunds dice che la Bce è in ritardo e la misura è “reattiva” e non proattiva, come sostiene Draghi. Dan Skelly di Morgan Stanley gli dà ragione sottolineando che “anche con il QE si sono mossi molto dopo la Fed”. Chris Harvey di Wells Fargo dice di non essere troppo sorpreso dalla Bce e che la sola notizia positiva per i titoli rischiosi è che i tassi rimarranno bassi a lungo termine. Il Dow Jones perde 57 punti, con il calo del titolo Goldman Sachs che pesa particolarmente. L’indice S&P 500 scivola dello 0,2%, con settori finanziari e tecnologici in rosso. Il Nasdaq cede lo 0,25%.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.