ECCO LA VALUTA DEL 2015, CON UN CONSIGLIO DEGLI ANALISTI
Filippo Diodovich – Market Strategist IG
Il rublo russo è la valuta del 2015. Contro il dollaro Usa la divisa di Mosca evidenzia da inizio febbraio un rialzo del 30%, recuperando gran parte del terreno perso lo scorso anno. Abbiamo assistito a tale apprezzamento nonostante le sanzioni economiche ancora in vigore, nonostante la debolezza dell’economia e nonostante le decisioni di politica monetaria espansiva da parte della Central Bank of Russia.
Infatti pochi giorni fa il governatore dell’istituto centrale, Elvira Nabiullina, ha deciso di tagliare il costo del denaro di 150 punti base dal 14% al 12,50%. Scelta fatta per rilanciare la ripresa economica in un paese in grave difficoltà economiche.
Perché la valuta si è apprezzata così tanto? La risposta è abbastanza semplice: la divisa russa è correlata positivamente con l’andamento dei prezzi petroliferi. E il Brent dai minimi del 13 gennaio ha evidenziato un incremento del 50% passando da 47 dollari a 70 dollari al barile.
Parafrasando, si potrebbe dire: è tutto rublo quello che luccica?
No, purtroppo per l’amministrazione Putin/Medvedev, i problemi non sono ancora risolti. Il rublo guadagna perché le quotazioni Oil sono salite. Un rialzo legato più al riposizionamento dei grandi fondi che non da concrete ragioni fondamentali. E’ assolutamente vero che abbiamo osservato una leggera ripresa dei consumi, una diminuzione delle scorte e un calo dell’offerta di shale oil con l’arresto di molte trivelle. Tuttavia riteniamo che tali fattori possano essere considerati solamente temporanei. Il rialzo delle quotazioni del greggio permette proprio agli imprenditori statunitensi di “shale” di ritornare pesantemente sul mercato portando nel medio/breve a un rialzo delle pressioni ribassiste sul petrolio. Ci aspettiamo, quindi, un petrolio che possa scendere in estate per poi risalire a fine anno.
Guardando solamente alle opportunità di trading per maggio/giugno rimangono ancora ampiamente appetibili le posizioni short sui cambi USD/RUB e EUR/RUB. Soprattutto sulla coppia valutaria tra dollaro statunitense e rublo russo le discese potrebbero continuare nei prossimi mesi, legate non solamente alla forza della valuta di Mosca ma anche alla forte debolezza del biglietto verde, appesantito da cifre sul PIL del primo trimestre e sul mondo del lavoro non particolarmente brillanti.
Da un punto di vista tecnico la tenuta della trendline ribassista partita dai picchi del 30 gennaio mantiene invariate le prospettive grafiche ribassiste di breve. L’eventuale cedimento del supporto statico situato a 49,30 circa, minimi degli ultimi 6 mesi, darebbe forza alle pressioni ribassiste per spingere il cambio USDRUB in direzione dei target a 44,35. Discorso diverso, invece, in caso di violazione al rialzo della resistenza dinamica menzionata in precedenza, al momento in transito a 51,75, preludio a un possibile allungo verso 54,10, picco del 21 aprile.
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