Effetto Macron, le posizioni ribassiste sull’euro continuano a scendere
Le posizioni corte sui contratti future sull’euro si sono ridotte a un terzo di quelle che erano alla fine dell’anno scorso, sulla spinta dell’effetto rassicurante della vittoria di Emmanuel Macron in francia. Le posizioni corte, che scommettono su ribasso dell’euro contro il dollaro sono arrivate a 7 miliardi di dollari, secondo i dati della US Commodity Futures Trading Commission, ai minimi dal maggio 2016. Le posizioni speculative nette scommettono ancora in prevalenza del ribasso dell’euro sul dollaro, anche se in misura molto più ridotta rispetto a sei mesi fa.
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Wall Street ha aperto in calo dopo che i prezzi alla produzione di novembre hanno superato le aspettative, crescendo dello 0,4% rispetto al mese precedente. L’aumento ha sorpreso gli analisti, che si aspettavano un rialzo dello 0,2%. Anche i sussidi di disoccupazione sono stati superiori alle attese, con un incremento di 17.000 richieste.
Chiusura poco mossa per le borse europee, dopo la riunione della Bce e le parole di Lagarde. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina a +0,4%
Nel mese di novembre, i prezzi alla produzione negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% rispetto al mese precedente, superando le previsioni degli analisti. L’aumento annuale è stato del 3%, con la componente ‘core’ in linea con le attese.
La BCE ha aggiornato le sue previsioni sull’inflazione per i prossimi anni, con un focus sull’inflazione core e di fondo. Le proiezioni mostrano una crescita progressiva fino al 2027, con variazioni rispetto alle stime precedenti.