Effetto Nafta: Borse europee in progresso malgrado i dubbi sull’Italia
Le ultime novità sul fronte degli accordi commerciali bilaterali tra Usa e Messico, con anche il Canada che sta cercando di affrettarsi a firmare, alimenta l’appetito per il rischio sui mercati, dando una mano ai listini azionari anche d’Europa. Ma i guadagni sono limitati dalle preoccupazioni sull’Italia, a causa delle uscite dei suoi vice premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini che dicono di essere pronti a violare i vincoli di bilancio europei se questo vuol dire mettere in atto le misure come “reddito di cittadinanza” e flat tax.
La legge di bilancio di fine settembre sarà un banco di prova fondamentale per vedere quali saranno le spese e gli impegni in fatto di debito presi dal governo Conte. Il Ftse 100 inglese guadagna lo 0,15% al momento, mentre il Dax tedesco lo 0,16%. Il Cac francese avanza dello 0,17%. Piazza Affari è sottotono (-0,03%). Lawler osserva che anche se le Borse europee non dovrebbero realizzare record come accaduto invece per Wall Street, l’ottimismo sul nuovo Nafta firmato da Usa e Messico ha avuto la meglio sui timori legati al debito dell’Italia. Il Messico ha raggiunto un accordo amichevole con gli Usa, facendo concessioni in particolare all’industria automobilistica, che infatti è uno dei settori più premiati in Borsa. FCA, Volkswagen e Citroen Peugeot sono in rialzo.
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Finale positivo a Piazza Affari, nonostante i ribassi delle banche. Male gli indici Pmi, torna in voga taglio tassi Bce da 50 bp
Gli indici di Wall Street mostrano andamenti contrastati mentre gli investitori valutano i dati macroeconomici dell’eurozona e le possibili nomine del presidente eletto Trump. L’attenzione è anche rivolta ai dati PMI e alla fiducia dei consumatori negli USA, con il mercato che specula su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed.
Ferrari ha acquistato 18.671 azioni ordinarie sul New York Stock Exchange come parte del suo programma di riacquisto azionario. L’acquisto rientra nella quinta tranche di un piano pluriennale da 2 miliardi di euro previsto fino al 2026.
Bosch, il leader mondiale nella fornitura di componenti per autoveicoli, ha dichiarato l’intenzione di ridurre 5.550 posti di lavoro a livello globale, principalmente in Germania, a causa delle sfide nel mercato delle auto nuove. La produzione globale di veicoli è prevista stagnare o diminuire leggermente, influenzata dalla domanda calante, dalla transizione ai veicoli elettrici e dalla crescente concorrenza cinese.