Effetto QE si fa sentire sui corporate bond: domanda boom, anche in Italia
Sono 135 i miliardi di euro che da gennaio sono stati raccolti dalle società europee tramite l’emissione di corporate bond: l’effetto Draghi ha permesso di effettuare tali operazioni con tassi estremamente bassi. Le cedole per le emissioni di rating Investment grade si avvicinano all’1%. Solo nel mese di marzo la cifra raccolta è stata di 52 miliardi.
Fra le società italiane soltanto ieri sono stati collocati 2,2 milioni di euro: 1,5 miliardi per Eni, 500 milioni per Cnh Industrial, 200 milioni per Exor. Fra le società che potrebbero finire nel pacchetto degli acquisti della Bce, che può assorbire fino al 70% dell’emissione di bond societari, alcune sono multinazionali non europee, come Kellogg’s, Johnson & Johnson, e altre ancora. Ad emettere i titoli infatti saranno le divisioni europee di tali società.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.