Effetto Trump anche in Siria? Aumentano bombardamenti della Russia
La Casa Bianca ospiterà un presidente la cui amicizia e flirt con la Russia ha spinto un ex direttore della CIA a definire Donald Trump un “agente” di Vladimir Putin che lo è a sua insaputa. Alcuni commentatori hanno salutato l’elezione di Trump e il possibile riavvicinamento tra Stati Uniti e Russia come un’occasione per trovare un accordo di pace sulla crisi in Siria, un paese impegnato in una sanguinosa guerra civile da cinque anni. I bombardamenti più pesanti delle ultime settimane si sono abbattuti sulla città di Aleppo, roccaforte dei ribelli in Siria. L’area è da mesi sotto i bombardamenti aerei delle forze filo governative, con la Russia intenta a sedare la minaccia di Jabhat al-Nusra, gruppo affiliato ad al-Qaida.
Le ultime notizie che arrivano dal fronte mediorientale non sono rassicuranti in questo senso. Il Cremlino, alleato del regime di al-Assad al potere a Damasco, ha appena annunciato che aumenterà il numero di bombardamenti aerei sul suolo siriano per colpire i gruppi ribelli. Tra questi ci sono anche formazioni appoggiate o finanziate dagli Stati Uniti come le Forze Democratiche Siriane, un gruppo di militanti curdi e arabi sunniti che in novembre ha lanciato un’offensiva per cacciare l’ISIS da Raqqa, la capitale del califfato islamico.
Breaking news
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.
A settembre, i prezzi all’importazione in Italia hanno registrato una diminuzione dello 0,7% su base mensile e dello 0,5% su base annua, principalmente a causa del calo dei prezzi dei prodotti energetici. L’Istat evidenzia questo nuovo trend di ribasso che si discosta dall’aumento dell’1% osservato ad agosto, rendendo evidente l’influenza dei mercati energetici sull’economia italiana.