Elezioni UK: vittoria di Pirro per May, perde maggioranza in Parlamento
Chiusi i seggi delle elezioni politiche britanniche, i primi exit poll danno i conservatori di Theresa May in testa ma con una maggioranza insufficiente a garantire una governabilità solida. I 314 seggi sui 650 seggi a disposizione rappresentano un passo indietro di 16 seggi rispetto al risultato del 2015 e rappresentano una batosta per il partito dei Tories al governo. Si presenta così uno scenario di parlamento “appeso” (“hung parliament“). Sarà una lunga notte per la sterlina: sui mercati valutari aperti 24 ore su 24 la valuta ha perso anche il 2% sotto quota 1,28 dollari mentre rispetto all’euro cede l’1,2% sotto l’area di 1,14. Alla valuta sarebbe piaciuto un governo con un mandato forte e non ha apprezzato l’idea di possibili ritardi sulla Brexit.
Va considerato che le elezioni lampo sono state indette dalla premier May per rafforzare la sua linea politica in vista dei negoziati sulla Brexit sia in aula sia all’interno del suo stesso partito. Quando i conservatori avevano preso la decisione i sondaggi davano anche 20 punti di vantaggio per il partito al governo. Se i risultati venissero confermati, con 266 parlamentari eletti i Laburisti di Jeremy Corbyn avrebbero invece guadagnato 34 seggi rispetto al voto del 2015. I Liberal Democratici con 14 seggi hanno fatto meglio delle attese che erano per un voto sulla decina e ha fatto di 6 seggi meglio di due anni fa. Con un risultato di 34 seggi il partito della premier scozzese Nicola Sturgeon ha deluso (-22 seggi). Da notare che i tre principali partiti sfidanti dei Tories di orientamento tendenzialmente tutti di sinistra, hanno ottenuto lo stesso numero di seggi dei conservatori di May e potrebbero ambire a una “colazione del caos” come la chiama Il Guardian. Alle altri formazioni andranno 142 seggi.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.