Emergenti: il consiglio di Société Générale
ROMA (WSI) – Puntate sulla Russia. E’ questo il consiglio di Société Générale, che si conferma contrarian rispetto a una platea piuttosto numerosa di analisti. La Russia continua a soffrire infatti, come tutti i paesi le cui economie e i cui conti pubblici dipendono dall’esportazione di petrolio, il tonfo continuo dei prezzi.
E tuttavia Société Générale ritiene che le valutazioni più convenienti renderanno gli asset dell’Europa dell’Est più appetibili. In una nota diffusa la scorsa settimana, la banca francese ha affermato che:
“E’ tempo di considerare una qualche esposizione verso i mercati emergenti, dopo la flessione significativa dei prezzi degli asset che va avanti dal 2010 e il consistente flusso di notizie negative”. Tuttavia, gli analisti consigliano di adottare una strategia di selezione sui mercati emergenti, e di evitare l’Asia. “L’Asia è a rischio, considerato il rallentamento della Cina, il possibile depressamento delle valute e le preoccupazioni sui default delle aziende”.
Forte la crisi che ha colpito i mercati emergenti.
Stando ai dati di JP Morgan, i fondi azionari che puntano sugli emergenti hanno assistito a flussi in uscita per un valore di $74 miliardi nel corso del 2015, in rialzo rispetto ai flussi in uscita di $25 miliardi del 2014. I dati mostrano che circa $39 miliardi di flussi in uscita hanno colpito i fondi azionari che puntano sull’Asia ex Giappone.
Stando ad altri dati resi noti da Credit Suisse, l’indice MSCI Emerging Markets Asia è scambiato a un valore pari a 11,5 volte gli utili del 2016 dopo un calo -11,8% dello scorso anno, mentre l’azionario dei mercati emergenti in Europa vale appena 3,2 volte gli utili attesi, dopo il crollo -17,6% del 2015.
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