Eni cede a Exxon quota Mozambico, Descalzi: “strategia funziona”
Dopo la vendita, quattro anni fa, di un primo pacchetto ai cinesi di Cnpc, l’Eni ha venduto ieri un altro 25% dell’Area 4, nell’offshore del Mozambico, alla statunitense ExxonMobil per 2,8 miliardi di dollari (2,6 miliardi di euro)
Soddisfazione è stata espressa dai vertici del gruppo. “La cessione ad ExxonMobil del 25% della Area 4 di Eni nell’offshore del Mozambico per 2,8 miliardi di dollari “è la riprova che la nostra innovativa strategia sull’esplorazione funziona e rappresenta un importante riconoscimento anche per l’ Italia” ha detto in un’intervista alla ‘Stampa’ l’a.d. dell’Eni, Claudio Descalzi, ricordando come l’esplorazione abbia per il gruppo:
“una doppia valenza. Da un lato ci consente di promuovere progetti nuovi da cui, per esempio, è giunto il rimpiazzo delle riserve registrato nel 2016. Dall’ altro ci permette di fare una velocissima monetizzazione. Tra il Mozambico e altre 4 operazioni simili negli ultimi 4 anni abbiamo realizzato 9 miliardi di dollari”.
“In un momento in cui tutti stanno vendendo asset produttivi – aggiunge l’ad di Eni – noi abbiamo venduto asset esplorativi: sono stati riconosciuti unicamente per il loro potenziale. E li abbiamo venduti alle prime 4 società petrolifere al mondo”.
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Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.