Eni: nuova scoperta nel Mare di Barents Occidentale in Norvegia
Nuova scoperta di olio nella licenza PL532 nel Mare di Barents Occidentale da parte dell’Eni. La società italiana ha realizzato la licenza attraverso il pozzo esplorativo 7220/5-3, perforato in 409 metri d’acqua sul prospetto denominato Skruis nella licenza PL532 (Equinor 50% Op., Eni 30% e Petoro 20%), a circa 230 chilometri a nord ovest della città di Hammerfest.
Obiettivo dell’esplorazione del pozzo – dice la società del cane a sei zampe – era di testare il potenziale a idrocarburi delle sequenze del tempo geologico del Giurassico medio. Nel pozzo è stato rinvenuta una colonna di 34 metri a olio leggero in un singolo orizzonte di arenarie con ottime proprietà petrofisiche. Le stime preliminari della scoperta indicano un range di volumi tra 50 e 60 milioni di olio in posto, 15-25 milioni di barili recuperabili.
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A Wall Street, l’apertura è piatta con il settore tecnologico sotto pressione. Le dichiarazioni dell’AD di Nvidia, Jensen Huang, influenzano l’andamento dei titoli, mentre i titoli quantistici crollano. Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano lievi perdite, mentre il prezzo del petrolio Wti al Nymex aumenta leggermente.
Negli Stati Uniti, il numero di nuovi richiedenti i sussidi di disoccupazione è diminuito nella prima settimana di gennaio, scendendo di 10.000 unità, contro le aspettative di un aumento. Questo rappresenta un miglioramento rispetto al picco di 6,9 milioni di richieste durante la pandemia.
Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.
Nella settimana conclusasi il 3 gennaio 2025, le richieste di mutui ipotecari negli Stati Uniti hanno segnato un calo del 3,7%. L’indice di rifinanziamento è aumentato dell’1,5%, mentre le nuove domande sono diminuite del 6,6%. La Mortgage Bankers Association ha reso noto l’aumento dei tassi sui mutui trentennali al 6,99%.