Eni: primo trimestre si tinge di rosso
Primo trimestre in rosso per i conti di Eni, penalizzati dall’effetto combinato della crisi economica indotta dal Covid-19 e dalla caduta dei prezzi dell’energia.
Tra gennaio e marzo, la perdita netta è stata pari a 2,93 miliardi (da un utile di 1,1 miliardi nel primo trimestre del 2019).
L’utile netto adjusted si attesta a 59 milioni dai 992 milioni dello scorso anno. L’utile operativo adjusted scende a 1,31 miliardi, -44%, rispetto al trimestre 2019.
Al netto dell’effetto scenario di -1,1 miliardi e degli impatti del Covid-19 di -0,15 miliardi, la performance è stata positiva per +0,2 miliardi (+16%), precisa il gruppo.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.