Euro a breve può puntare quota $1,20, ma alla lunga il dollaro si rifarà sotto
In ottica euro dollaro, sul breve termine le novità su commercio, politica monetaria e fattori più tecnici dovrebbero favorire la moneta unica, secondo Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte Sim. Le percezioni tra le due sponde dell’oceano sono opposte: a una BCE con un po’ più di fretta a fuoriuscire dal QE si contrappone una Fed invece molto morbida e graduale. Un altro elemento che dovrebbe penalizzare il dollaro e premiare l’euro è legato ai crescenti timori sul commercio (e quindi sulla crescita) mondiale, “derivanti dalla minacciata guerra commerciale da parte di Donald Trump (con negoziati in corso anche con la Cina oltre che con Canada, Messico e Ue)”.
“Una crescita in rallentamento indurrebbe a maggior ragione ad ipotizzare una Fed molto morbida nel processo di rialzo dei tassi le possibili prese di profitto dopo una fase di apprezzamento del dollaro che va avanti in modo quasi ininterrotto da metà aprile”. Il risultato di tutto ciò potrebbe tradursi in un “recupero dell’euro nell’arco delle prossime settimane”, con il cross euro dollaro che potrebbe spingersi almeno fino a quota $1,20, stando alle stime dell’analista, che precisa come “non si tratterebbe però del trend primario dal momento che nella seconda parte dell’anno altri fattori potrebbero far riprendere il sentiero di apprezzamento del dollaro“.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.