Euro balza sopra $1,09, ci potrebbe essere di nuovo bisogno di Draghi
La perdita di terreno dell’euro dall’ultima volta che Mario Draghi ha parlato, una settimana fa, è stata completamente recuperata nei confronti del dollaro. Sui tassi di cambio, infatti, l’euro ora vale più di 1,09 dollari vanificando la svalutazione – che favorisce i paesi esportatori dell’area euro come l’Italia.
Draghi, numero uno della Bce, aveva assicurato che a marzo la banca centrale avrebbe preso in seria considerazione l’idea di varare nuove misure monetarie ultra accomodanti. I tassi di deposito interbancari potrebbero scendere sotto il -0,3% attuale e il Quantitative Easing potrebbe essere potenziato ulteriormente.
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Seduta in chiaroscuro per le borse del Vecchio Continente. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,5% a 35.108 punti
A Wall Street, l’apertura è piatta con il settore tecnologico sotto pressione. Le dichiarazioni dell’AD di Nvidia, Jensen Huang, influenzano l’andamento dei titoli, mentre i titoli quantistici crollano. Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano lievi perdite, mentre il prezzo del petrolio Wti al Nymex aumenta leggermente.
Negli Stati Uniti, il numero di nuovi richiedenti i sussidi di disoccupazione è diminuito nella prima settimana di gennaio, scendendo di 10.000 unità, contro le aspettative di un aumento. Questo rappresenta un miglioramento rispetto al picco di 6,9 milioni di richieste durante la pandemia.
Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.