Europa in rialzo, Piazza Affari chiude a +0,6%
Finale positivo per le borse europee, agevolate anche dall’andamento di Wall Street nelle prime ore di contrattazioni. Il Ftse Mib termina in progresso dello 0,6% a 27.401 punti, con acquisti in particolare su Prysmian (+3,1%), Poste Italiane (+2,4%) e Bper (+1,9%). Perdono terreno, invece, Diasorin (-4,35%), Eni (-1,5%) e Iveco (-1,3%).
Modesti rialzi anche a Wall Street, grazie all’intonazione positiva dei tecnologici e ad alcuni dati macro sopra le attese. A sostenere il sentiment hanno contribuito contribuiscono le dichiarazioni del premier cinese, fiducioso di raggiungere il target di crescita del Pil pari al 5% fissato dal governo nel 2023.
In giornata Christine Lagarde è intervenuta dal forum di Sintra, ribadendo che il lavoro sui tassi non è ancora finito e che l’inflazione rimane troppo elevata.
Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati italiani sulla fiducia dei consumatori (in aumento da 105,1 a 108,6 punti) e delle imprese (in flessione da 108,6 a 108,3 punti). Negli Usa, le vendite di nuove case sono cresciute al ritmo più veloce in oltre un anno e la fiducia dei consumatori è salita al livello più alto dall’inizio del 2022.
Sul Forex, l’euro/dollaro si apprezza a 1,096 mentre fra le materie prime il petrolio (Brent) scivola sotto i 74 dollari al barile. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 162 punti base, con il decennale italiano al 3,98%.
Breaking news
Donald Trump, candidato repubblicano alla presidenza americana, ha lanciato una nuova piattaforma per criptovalute chiamata World Liberty Financial. La piattaforma sfrutta la tecnologia blockchain e si concentra sugli stablecoin.
L’indice ZEW tedesco di settembre 2024 scende a 3,6 punti dai 19,2 punti di agosto, superando le aspettative negative. Anche l’indicatore della Zona Euro peggiora, passando da 17,9 a 9,3 punti, inferiore alle previsioni di 16,3 punti.
Bofrost Italia ha registrato un fatturato di 145 milioni di euro tra marzo e agosto, mantenendo la sua posizione di rilievo nel mercato dei surgelati con una quota dell’8,5%. Durante un meeting alla Roncadin di Meduno, sono stati comunicati i risultati dell’azienda.
Secondo un report di Jefferies, Volkswagen potrebbe chiudere alcuni stabilimenti senza il voto del Consiglio di sorveglianza, mettendo a rischio oltre 15.000 posti di lavoro. I sindacati tedeschi vogliono avviare trattative, ma non possono scioperare contro la chiusura degli stabilimenti a meno che non sia previsto nei contratti aziendali.