Eurostat: in Europa un bambino su quattro è a rischio povertà o esclusione
Circa un bambino su quattro è a rischio di povertà od esclusione sociale nell’Unione Europea, lo ha comunicato Eurostat riferendosi ai dati del 2015: il 26,9% dei bambini si trovano in questa situazione di rischio, pari, in cifre assolute, a circa 25 milioni di individui. Il dato è particolarmente negativo per l’Italia, che nel 2015 presenta una percentuale più alta della media europea: i bambini a rischio povertà od esclusione sociale, nel nostro Paese, sono il 33,5% (il che rende l’Italai il sesto Paese Ue con la maggiore quota). Non solo: mentre nel complesso dell’Unione Europea il dato è migliorato fra il 2010 e il 2015, passando dal 27,5 al 26,9%, in Italia è notevolmente peggiorato, aumentando dal 29,5 di sei anni fa al 33,5% del 2015. Nel 2015, stima Eurostat, erano 3.505 i bambini a rischio in Italia.
Breaking news
Seduta in chiaroscuro per le borse del Vecchio Continente. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,5% a 35.108 punti
A Wall Street, l’apertura è piatta con il settore tecnologico sotto pressione. Le dichiarazioni dell’AD di Nvidia, Jensen Huang, influenzano l’andamento dei titoli, mentre i titoli quantistici crollano. Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano lievi perdite, mentre il prezzo del petrolio Wti al Nymex aumenta leggermente.
Negli Stati Uniti, il numero di nuovi richiedenti i sussidi di disoccupazione è diminuito nella prima settimana di gennaio, scendendo di 10.000 unità, contro le aspettative di un aumento. Questo rappresenta un miglioramento rispetto al picco di 6,9 milioni di richieste durante la pandemia.
Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.