Eurozona: il Pil cede il 12,1% annuo nel secondo trimestre
Il colpo della crisi-Covid si è fatto sentire in tutta Europa: nel secondo trimestre quasi tutti i Paesi Ue, analizzati dalle stime preliminari di Eurostat, hanno registrato un calo del Pil a doppia cifra. Il bilancio complessivo è stato del -12,1% nell’Eurozona e del -11,9% nell’Ue. “Sono di gran lunga i ribassi più netti mai osservati dall’inizio delle serie storiche avviate nel 1995”, ha precisato Eurostat. Nel primo trimestre il Pil dell’Ue19 era sceso del 3,6% mentre la contrazione era stata del 3,2% nell’Ue27.
I due Paesi più colpiti nel secondo trimestre sono stati la Spagna (-22,1%) e la Francia (-19%), seguite dall’Italia (-17,3%).
Breaking news
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.
A settembre, il surplus della bilancia commerciale dell’Eurozona ha raggiunto 12,5 miliardi di euro, superando le aspettative degli analisti. Le esportazioni hanno visto un leggero aumento, mentre le importazioni sono diminuite. L’interscambio commerciale all’interno dell’area euro è calato, mentre l’intera Unione Europea ha registrato un surplus di 9,6 miliardi di euro.
La Borsa di Tokyo ha terminato la giornata in calo, influenzata dalle politiche restrittive della Fed e dal crollo dei titoli tecnologici in Asia, seguendo Wall Street. Mentre le banche hanno limitato le perdite, l’indice Nikkei ha perso l’1,09% e il Topix lo 0,73%. La BoJ si prepara a un aumento dei tassi a dicembre. Hong Kong in ripresa, Shenzhen e Shanghai mostrano andamenti contrastanti.